27 Mar Vivere vicino alle aree verdi riduce del 16% il rischio di avere un ictus
In Italia l’ictus è la seconda causa di morte, dopo le malattie ischemiche del cuore, è responsabile del 9-10% di tutti i decessi e rappresenta la prima causa di invalidità. Ogni anno si registrano nel nostro Paese circa 90.000 ricoveri dovuti all’ictus cerebrale, di cui il 20% sono recidive. Il 20-30% delle persone colpite da ictus cerebrale muore entro un mese dall’evento e il 40-50% entro il primo anno. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti ad un ictus guarisce completamente, il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità, e di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza. Lo spiega bene il Ministero della Salute sul sito istituzionale.
Come difendersi, prevenire e aiutare la prevenzione? Dalla Spagna arriva uno studio condotto dall’ Ospedale del Mar di Barcellona.
I risultati dicono che il rischio di subire un ictus ischemico , il più comune degli incidenti cerebrovascolari, si riduce del 16% in quelle persone che hanno aree verdi a meno di 300 metri dalla propria abitazione.
Lo studio ha preso in considerazione le informazioni sull’esposizione a tre inquinanti atmosferici legati al traffico veicolare , di oltre tre milioni e mezzo di persone selezionate tra i 7,5 milioni di residenti in Catalogna, quelle di età superiore ai 18 anni che non avevano sofferto un ictus prima di iniziare il lavoro. Nello specifico, ha analizzato l’impatto dei livelli di particelle inferiori a 2,5 micron ( PM 2,5 ), biossido di azoto ( NO 2 ) e particelle di fuliggine, nel luogo di residenza di ciascuna delle persone studiate. È stata inoltre analizzata la quantità e la densità delle aree verdi esistenti entro un raggio di 300 metri dalla loro abitazione.
Come conseguenza dei risultati ottenuti si evince che la presenza di aree verdi potrebbero salvare la vita a migliaia di persone, grazie alla riduzione dell’inquinamento atmosferico data dalla presenza di piante.
Ripensare a uno sviluppo urbanistico differente, con il recupero del verde nelle aree dismesse o abbandonate per una riduzione di volumi di cementificazione e una viabilità stradale meno impattante dal punto di vista dell’inquinamento avrebbe l’effetto positivo di prevenzione a favore del benessere comune.