Vorresti un deposito nazionale di radioattività a casa tua?

Vorresti un deposito nazionale di radioattività a casa tua?

La Sogin aveva individuato lo scorso 5 gennaio i siti potenzialmente idonei a ospitare il deposito nazionale per le scorie nucleari (l’elenco delle località lo potete trovare in calce a questo articolo) e una leggina specificava che cittadini ed enti territoriali avessero 60 giorni di tempo per presentare le loro osservazioni (5 marzo).

La protesta dell’Anci per il poco tempo messo a disposizione per una analisi e una replica degli interessati ha coinvolto il Parlamento, al punto che nel decreto Milleproroghe è stato inserito un emendamento che ha portato la tempistica da 60 a 180 giorni.

Praticamente chi avrà qualcosa da contestare sul fatto che un sito piuttosto che un altro possa diventare il deposito radioattivo dell’Italia avrà tempo fino al 5 luglio.

Il problema è piuttosto grosso e intricato, secondo l’Anci. Si tratta di “entrare nel merito di valutazioni tecniche complesse rispetto alla prima mappatura dei siti, anche in considerazione della rilevanza delle infrastrutture che si andrebbero a realizzare”.

Per le osservazioni da inoltrare la Sogin aveva previsto inizialmente una trasmissione digitale. In seguito l’ha integrata con la possibilità di mandare una raccomandata e/o un corriere.

Se consideriamo che il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico occuperanno un’area di circa 150 ettari, di cui 40 dedicati al Parco e 110 al Deposito. L’impatto ambientale sarà di grandissime dimensioni, quindi.

Il Deposito – scrive Sogin sul suo sito – sarà costituito dalle strutture per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività e da quelle per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi a media e alta attività, che dovranno essere successivamente trasferiti in un deposito geologico idoneo alla loro sistemazione definitiva.

Chi vorrebbe una struttura di radioattività vicino a casa sua?

 

La mappa e la lista dei siti

In tutto si tratta di 67 luoghi ritenuti idonei, distribuiti in 7 regioni: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Ecco quali sono i siti suddivisi per regione.

PIEMONTE – 8 zone tra le province di Torino e Alessandria (Comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo e così via)

BASILICATA-PUGLIA – 17 zone tra le province di Potenza, Matera, Bari, Taranto (comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso)

SARDEGNA – 14 aree tra le zone in provincia di Oristano (Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Ortacesus, Guasila, Segariu, Villamar, Gergei e altri)

SICILIA –  4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta (Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera).