Zone economiche speciali: al Sud attesi investimenti del PNRR

Zone economiche speciali: al Sud attesi investimenti del PNRR

La ministra per il Sud e la Coesione Carfagna ha annunciato che è in via di definizione una nuova linea di finanziamento ad hoc dei contratti di sviluppo che interesserà esclusivamente le Zone economiche speciali. Altre novità sono attese per l’attuale credito d’imposta ZES (ampliato anche agli immobili) e per le ZLS, le Zone logistiche semplificate, al Nord.

Tra le misure di sviluppo economico previste dal PNRR figura anche l’Investimento n. 4 della Componente 3 della Missione 5 (M5C3) che mira a sostenere gli investimenti nelle ZES al fine di favorire lo sviluppo economico del Sud Italia, costruendo le infrastrutture necessarie nelle aree industriali, creando collegamenti efficienti tra le reti di trasporto (nazionale ed europea) ed avviando lavori di urbanizzazione, industrializzazione e recupero ambientale.

A tal fine il Piano ha stanziato 630 milioni di euro – ripartiti con il decreto n. 492 del 3 dicembre 2021 – destinati a realizzare quattro tipologie di interventi:

  • collegamenti di “ultimo miglio” (soprattutto ferroviari, ma anche stradali) tra le aree industriali e la rete SNIT e TEN-T, in modo da ridurre i tempi e i costi della logistica all’interno di questi distretti produttivi;
  • Opere di urbanizzazione primaria, visto che in alcune aree produttive i tavoli regionali hanno accordi con operatori economici pronti ad investire, che pongono però come condizione la dotazione di infrastrutture delle aree individuate, così come negli altri strumenti di regolazione (piani regolatori comunali, piani paesistici regionali, ecc.);
  • Lavori di efficientamento energetico e ambientale nelle aree retroportuali e in quelle industriali appartenenti alle ZES;
  • Il potenziamento della resilienza e della sicurezza delle infrastrutture per l’accesso ai porti.

Oltre ai Commissari straordinari di ogni ZES, ad attuare gli interventi saranno anche l’Anas, Rfi e le Autorità di Sistema Portuale, tutti chiamati ad inviare al MIMS l’analisi ambientale delle opere secondo il principio di non arrecare danni significativi all’ambiente e a comunicare le iniziative che intendono adottare per favorire l’inclusione di giovani e donne nella progettazione e nella realizzazione degli interventi.

Serrati i tempi di attuazione. Stando a quanto reso noto dal governo, infatti, dopo l’entrata in vigore dei decreti ministeriali di approvazione del piano operativo di tutte le ZES entro dicembre 2021, il cronoprogramma prevede l’avvio degli interventi entro dicembre 2023 ed il loro completamento entro giugno 2026.

Quali sono le ZES inserite nel PNRR?

Per quanto riguarda invece l’allocazione delle risorse, in base alle informazioni contenute nel decreto di dicembre 2021 e a quelle comunicate dal Ministero, la fotografia dei fondi PNRR per le ZES è la seguente.

Alla ZES Abruzzo sono stati assegnati 62,9 milioni di euro che verrano usati per i seguenti interventi:

  • Porto di Ortona: dragaggio fondali e consolidamento banchina di riva (13 milioni)
  • Porto di Ortona: ultimo miglio ferroviario (4,8 milioni)
  • Porto di Ortona: ultimo miglio stradale (2 milioni)
  • Area industriale di Saletti: infrastruttura ferroviaria Fossacesia-Castel di Sangro e piastra logistica di Saletti (24,45 milioni)
  • Porto di Vasto: interventi di potenziamento e ampliamento (7,65 milioni)
  • Porto di Vasto: miglioramento dell’accessibilità stradale (1 milioni)
  • Area industriale di Manoppello: potenziamento rete logistica e hub interportuale (10 milioni)

La ZES Campania si è vista assegnare invece 136 milioni, che saranno impiegati nel modo seguente:

  • Area industriale di Valle Ufita: terminal scalo merci con area di smistamento (26 milioni)
  • Porto di Salerno: nuova stazione metropolitana (12 milioni)
  • Porto di Salerno: sistemazione della viabilità (20 milioni)
  • Marcianise-Maddaloni: infrastrutture per la mobilità delle merci, piazzali e strade di accesso (30 milioni)
  • Fisciano-San Severino: riqualificazione viabilità (5 milioni)
  • Battipaglia: potenziamento area della logistica e riqualificazione viabilità (13 milioni)
  • Nola: reindustrializzazione e recupero ambientale (30 milioni)

Per la ZES Adriatica (che interessa le regioni Puglia e Molise) i fondi PNRR ammontanto a 83 milioni di euro, destinati a:

  • Porto di Manfredonia: recupero e rifunzionalizzazione Bacino Alti Fondali (41 milioni)
  • Termoli: potenziamento viabilità interna e sistema di depurazione consortile (8,75 milioni)
  • Termoli: realizzazione zona franca doganale (15,6 milioni)
  • Brindisi: opifici e centri servizi con centro di competenza per l’economia circolare (4,46 milioni)
  • Brindisi: viabilità consortile, reti di smaltimento acque e pubblica illuminazione (4,199 milioni)
  • Lecce: piattaforma digitale erogazione servizio alle aziende e gestione efficientamento energetico (2,683 milioni)
  • Lecce: centri di ricerca innovazione prodotti nel settore metalmeccanico a Lecce e nel sistema moda-design a Nardò-Galatone (2,6 milioni)
  • Lecce: reti viarie idriche e fognarie a Lecce, Nardò e Galatone (3,8 milioni)

Alla ZES Ionica (che invece include la Puglia e la Basilicata) i finanziamenti PNRR ammontanto a 108,1 milioni di euro, con cui saranno realizzate le seguenti opere:

  • Porto di Taranto: infrastrutturazione primaria e accessibilità stradale e ferroviaria area “Eco Industrial Park” (50 milioni)
  • Area industriale Taranto: impiantistica e centro servizi di trasporto nell’area retroportuale (8,1 milioni)
  • Area industriale Potenza: infrastrutture e servizi della porzione di area Zes di Tito (20 milioni)
  • Area industriale Matera: infrastrutture e servizi dell’intera area Zes di Jesce e La Martella (30 milioni)

La ZES Calabria si porta a casa invece 111,7 milioni di euro destinati a:

  • Porto di Gioia Tauro: adeguamento impianti ferroviari Sibari, S. Pietro a Maida e Nocera Terinese e Rosarno (57,7 milioni)
  • Porto di Gioia Tauro: raccordo stradale sud alla rete TEN-T (11 milioni)
  • Porto di Gioia Tauro: svincolo autostrada A2 (6 milioni)
  • Porto di Gioia Tauro: completamento banchina di ponente lato nord (16,5 milioni)
  • Porto di Gioia Tauro: urbanizzazione area industriale (10 milioni)
  • Porto di Reggio Calabria: adeguamento e risanamento banchina Margottini (6,5 milioni)
  • Porto di Villa San Giovanni: adeguamento e risanamento strutturale banchina (4 milioni)

I fondi PNRR per la ZES Sicilia orientale ammontanto a 61,4 milioni di euro con cui verranno realizzate le seguenti misure:

  • Porto di Augusta: opere di accesso al porto e terza via di collegamento tra i comprensori portuali dell’isola e la terraferma (26,208 milioni)
  • Porto di Riposto: collegamento con la viabilità principale (11,5 milioni)
  • Porto di S. Agata di Militello: collegamento con la viabilità principale (11,2 milioni)
  • Gela-Licata: collegamento porti con autostrada (10,5 milioni)
  • Interporto di Catania: miglioramento viabilità stradale di accesso (2 milioni)

Ammontanto invece a 56,8 milioni euro i fondi PNRR destinati alla ZES Sicilia Occidentale per i seguenti interventi:

  • Termini Imerese: nuova banchina per la logistica (36 milioni)
  • Termini Imerese: recupero e sistemazione area da destinare alla logistica (3 milioni)
  • Porto e area industriale di Trapani: potenziamento dei collegamenti (17,8 milioni)

Infine 10 milioni di euro sono stati destinati alla ZES Sardegna per il collegamento del Terminal Ro-Ro con lo svincolo sulla SS 195, nel Porto di Cagliari.

Consulta la tabella di ripartizione, preparata dal MIMS

La riforma delle ZES prevista dal PNRR

Oltre a stanziare i fondi per gli investimenti il Piano nazionale di rirpesa e resilienza ha previsto anche una riforma delle ZES per renderle più attrattive, semplificando il sistema di governance e favorendo la cantierabilità degli interventi in tempi rapidi, nonché l’insediamento di nuove imprese.

La riforma è già in vigore da un po di mesi, essendo stata introdotta dal decreto Governance e Semplificazioni che ha previsto infatti le seguenti novità:

  • La nomina del Commissario straordinario con un DPCM, su proposta del ministro per il Sud e la Coesione territoriale e d’intesa con il presidente della Regione interessata;
  • La possibilità per l’Agenzia per la Coesione di fornire un supporto ai Commissari, mettendo in campo un numero adeguato di personale tecnico e amministrativo e garantendo il coordinamento della loro azione e la pianificazione nazionale degli interventi nelle ZES;
  • La facoltà per il Commissario straordinario di assumere le funzioni di stazione appaltante e operare con poteri straordinari in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, ma solo per una realizzazione più efficace e tempestiva degli interventi del PNRR;
  • L’introduzione del nuovo procedimento di autorizzazione unica (che sostituisce tutte le precedenti autorizzazioni, concessioni, pareri), mantenendo il rispetto delle normative in materia di VIA;
  • Il rilascio dell’autorizzazione unica da parte del Commissario (ad esito di un’apposita conferenza di servizi con tutte le amministrazioni interessate), entro termini dimezzati rispetto a quelli attualmente vigenti e resi perentori (visto che, una volta decorso il tempo previsto, gli atti si intendono resi in senso favorevole).

Il credito d’imposta per le ZES

Infine per quanto riguarda il credito d’imposta per ciascun investimento all’interno delle ZES, la riforma ha previsto un aumento del suo limite massimo che passa da 50 a 100 milioni di euro.

A questo si aggiunge poi l’estensione del credito anche all’acquisto di immobili strumentali agli investimenti, anche mediante contratti di locazione finanziaria. Su questo aspetto è intervenuto il 22 febbraio il Commissario della ZES Campania, Giuseppe Romano, che ha annunciato l’imminente estensione del tax credit anche alla costruzione di beni immobili. “Quanto al credito d’imposta per le costruzioni – ha infatti affermato Romano – ritengo che già debba essere considerato come utilizzabile. E’ un problema che ho posto perché la norma non è chiara”, ha infatti spiegato il Commissario, sottolineando come sia “in corso un approfondimento normativo per l’esplicitazione di questo concetto” visto che “è un’istanza che promana da molti”.

“Sarebbe pregiudizievole per chi realizza l’opificio non poter sfruttare il credito d’imposta per la sua realizzazione”, ha infatti chiarito Romano, aggiungendo di ritenere che “a brevissimo ci sarà un intervento normativo che chiarisca questo concetto”.

Consulta il testo del decreto n. 492-2021

Fonte: fasi.eu